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Buongiorno

25.04.2017 - Buongiorno Irpinia

Alcol e droga: la nostra provinciale “gioventù bruciata”

Buongiorno, Irpinia. Mi attirerò le ire di centinaia di giovani irpini, maggiorenni e non, ma non rinuncio a dire la mia, prendendo spunto da un fatto di cronaca. E’ una questione di coscienza.
Sabato sera, a Calore di Mirabella, due ragazzi sono venuti alle mani davanti ad un bar. Secondo la prima ricostruzione dei carabinieri, uno dei due è stato colpito da un pugno e ha battuto la testa sull’asfalto. I medici del “Moscati” di Avellino hanno diagnosticato un trauma cranico importante. E’ in prognosi riservata.
Un incidente, una casualità. E’ accaduto nei pressi di un bar ma poteva accadere ovunque. Certo. Lo sviluppo delle indagini chiarirà i dettagli della vicenda. Punto.
Quante liti e risse tra giovani si registrano anche in Irpinia, soprattutto nei week end, generalmente davanti e dentro ai bar e ai pub? Decisamente troppe. Quasi sempre, grazie a Dio, tutto si risolve nel modo meno drammatico: qualche punto di sutura, magari a cura del medico amico per evitare denunce e quant’altro, appuntamento per il secondo round che quasi certamente – santa saggezza – sarà evitato, e finisce lì. Talvolta, però, anche Nostro Signore può distrarsi. E accade l’irreparabile, come la cronaca registrò tempo addietro in un circolo ricreativo di Santa Paolina: un giovane morì dopo alcuni giorni di agonia, aveva battuto la testa nel corso di una lite. Lo ha ricordato Barbara Ciarcia nell’articolo per “Il Mattino” sui fatti di sabato a Calore di Mirabella.
L’altra domanda d’obbligo – ovvero la domanda principale – è: quante risse sono causate dall’uso di alcol o droga o di tutt’e due le cose insieme? Le forze dell’ordine farebbero bene a pubblicizzare i dati in loro possesso: aiuterebbero certamente ad allertare l’attenzione dei tanti genitori che magari ignorano, o fingono di ignorare, le pericolose abitudini dei loro figli.
Una cosa è certissima: come tantissimi ragazzi d’Italia e del mondo, anche quelli irpini fanno uso di droga e di alcol. L’aspetto più preoccupante è la sufficienza con cui dalle nostre parti si guarda all’espansione del fenomeno tra gli adolescenti. L’illusione che l’Irpinia sia una terra ancora sana – come improvvidamente l’ha definita il presidente dell’Anticorruzione, Raffaele Cantone –incoraggia la tendenza alla deresponsabilizzazione, sia dei livelli istituzionali periferici elettivi sia della scuola e della famiglia.
Intanto che maturi in Irpinia una più diffusa coscienza del problema – nelle istituzioni, nella scuola e nelle famiglia – sarebbe opportuno che le forze dell’ordine intensificassero i controlli nei luoghi di ritrovo dei ragazzi, e che venissero irrorate pene esemplari a chiunque trasgredisce alle leggi in materia, che pure esistono e sono adeguate.
Qui e subito. Prima che sia troppo tardi.