28.08.2017 - Buongiorno Campania
Buongiorno, Campania.
Gli scienziati della sismologia e vulcanologia se le stanno dando di sciabola, nemmeno di fioretto, sul caso-Casamicciola. Certo, come in tutte le famiglie professionali, c’è poco da sorprendersi se, quando capita l’occasione, qualcuno sia tentato di togliersi i sassolini dalla scarpe. La veemenza delle polemiche di questi giorni si spiega anche per questo.
Epperò, non è roba da poco sbagliare così clamorosamente la localizzazione dell’epicentro del sisma, la sua profondità e perfino, seppure di mezzo grado, l’intensità della scossa. E non si può non convenire con il professor Franco Ortolani quando sostiene che l’errore, già grave in sé, diventa imperdonabile se, come è accaduto, i responsabili dell’Istituto Nazionale di Geologia e Vulcanologia (INGV), sezione napoletana, e dell’Osservatorio Vesuviano (OV) “coprono” la cantonata.
Forse è un tantino, ma soltanto un tantino, esagerato chiedere le dimissioni dei vertici dell’INGV e dell’OV. Ma sarebbe un eccesso di indulgenza far finta di niente.
Probabilmente c’è una verità di mezzo, che comunque, tutt’al più, spiega ma non può giustificare quanto è accaduto. La racconta Giuseppe Zamberletti, padre della Protezione Civile in Italia, nell’intervista pubblicata ieri da “Il Mattino”. La verità di mezzo è che continua ad essere inadeguata l’attenzione che si ha verso le politiche generali di prevenzione, a cominciare dalla insufficienza di risorse e mezzi per la Ricerca nelle aree ad alto rischio sismico.
Ad Ischia, come già precedentemente in altre zone colpite da terremoti, i soccorsi sono stati tempestivi, a conferma che sotto questo aspetto la cultura della Protezione Civile è cresciuta in misura soddisfacente. Ancora insufficiente, invece, è la rete di monitoraggio del territorio. E se lo dice Zamberletti, c’è da dargli retta. Non a caso, egli butta acqua sulle polemiche degli errori di Casamicciola, ma per guardare avanti: serve più personale, servono più stazioni di controllo sull’isola ma non solo.
Ecco, è di queste raccomandazioni che bisognerebbe fare tesoro, perché nascono dalla competenza e dall’esperienza e sono lontane anni luce sia da eventuali speculazioni del mondo scientifico che da interessi politico-elettoralistici.
La Regione Campania, ai tempi della giunta Bassolino e per iniziativa di Mario Sena, creò il Centro Sismologico di Sant’Angelo dei Lombardi: una risposta “locale” alla lezione del terremoto per monitorare costantemente uno dei territori italiani a più alto rischio. Quel Centro fu chiuso dalla giunta Caldoro: una risposta (sbagliata) regionale alle medesime raccomandazioni che Zamberletti faceva già all’epoca del sisma dell’80.
La denuncia-appello è stata più volte rilanciata dal sindaco di Sant’Angelo dei Lombardi, Rosanna Repole, che pure è una “espertissima” in materia. Sarebbe cosa buona e giusta se qualcuno se ne facesse portavoce presso il Governatore De Luca. Ma non quelli dell’Udc, per favore: il vice di Caldoro, per grazia ricevuta, era uno di queste parti e proprio dell’Udc. Amen.