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Buongiorno

17.04.2019 - Buongiorno Campania

Commissario Sanità: i 5 Stelle una ne pensano e mille ne sbagliano. Ecco perché

Il ministro della Salute, Giulia Grillo, attraverso il suo profilo Facebook ha annunciato quanto segue:
“Ieri sera (martedì per chi legge, ndr) ho inviato al ministero dell’Economia e delle Finanze il nominativo del nuovo commissario per la Sanità in Campania per nominarlo nel prossimo Consiglio dei ministri di giovedì.
Il tavolo tecnico Mef-Salute la scorsa settimana ha attestato che non sussistono le condizioni per uscire dal commissariamento e ora va applicata la legge che prevede l’incompatibilità per i Presidenti di Regione di ricoprire anche l’incarico di commissario per la Sanità.
Movimento 5 Stelle e Lega in Parlamento hanno votato insieme questa nuova norma. Il governo del cambiamento ora deve farla rispettare. Non si può più temporeggiare. I cittadini campani aspettano risposte. Spero che nessuno si opponga. Sarebbe un comportamento irragionevole che i cittadini non capirebbero.
Facciamo ripartire la Sanità campana”.

Se mai ce ne fosse stato bisogno, i Cinque Stelle forniscono una ulteriore prova che il senso profondo e inconfessabile del “cambiamento” che predicano è “cambiare in peggio”. Un po’ ispirandosi, insomma, alla formula scriteriata del “tanto peggio tanto meglio”. Oppure, se si preferisce, alla scelta – altrettanto pazzesca – del “gettar via il bambino con l’acqua sporca”.

Il ministro Grillo, infatti, sa benissimo che le condizioni per far uscire la Campania dal commissariamento – come ha sostenuto, numeri alla mano, il viceministro leghista dell’Economia – sostanzialmente esistono e tanto più (Livelli essenziali di assistenza oltre la soglia dei 160 punti già da dicembre 2018) ma potranno essere certificate soltanto a luglio secondo il calendario formale delle verifiche. In altri termini, il ministro della Salute – al solo scopo di fare la guerra poco santa e molto stupida al Presidente della Campania, Vincenzo De Luca – vuole sostituirlo nel ruolo di commissario per la Sanità ben sapendo che fra tre mesi la Regione uscirà comunque dal commissariamento.

Evidentemente, del resto, il ministro Grillo sottovaluta (e offende) l’intelligenza dei cittadini della Campania quando afferma che essi non capirebbero l’irragionevolezza della mancata sostituzione del commissario. I campani, infatti, hanno ben capito, e non da oggi, che in questa vicenda la cosa veramente irragionevole è la caparbietà con cui i Cinque Stelle vogliono sopprimere ciò che funziona. Lo hanno fatto con la cancellazione del commissario ad acta della Lioni-Grottaminarda (da 115 giorni il cantiere è fermo), ed ora vogliono concedersi il bis con la Sanità, settore in cui De Luca, da Presidente della Regione e Commissario della specifica materia, ha prodotto risultati decisamente eccellenti, riconosciuti – appunto – dallo stesso ministero dell’Economia.

Il ministro della salute invoca una legge, quella sulla incompatibilità tra Presidente di Regione e Commissario per la Sanità, ch’ella sa benissimo essere una mostruosità giuridica “ad personam”, nel senso che è stata partorita, non per migliorare il livello di efficacia ed efficienza della gestione commissariale, ma unicamente per “punire” l’avversario politico, poco importa se a rimetterci è l’interesse oggettivo della collettività.

Comportamenti, allora – questi, sì, irragionevoli e irresponsabili – che danno la misura della ineguagliabile inadeguatezza amministrativa, politica e morale dei Cinque Stelle. Si vedrà domani, intanto, cosa farà la Lega nel Consiglio dei ministri dopo le ampie motivazioni fornite da un suo autorevole esponente (il viceministro Garavaglia) circa l’assoluta inutilità di tenere la Campania commissariata.