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Buongiorno

30.09.2017 - Buongiorno Campania

De Luca e De Magistris: chi costruisce e chi “scassa”

Buongiorno, Campania.
Una schiera di disoccupati napoletani, non si è ben capito se organizzata o meno, ma probabilmente sì, mercoledì sera ha impedito che alla Festa di Mdp-Articolo 1, tenuta nel capoluogo campano, si svolgesse il confronto tra i Governatori della Campania, Vincenzo De Luca, e della Toscana, Enrico Rossi. Con un obiettivo ben preciso: non far parlare De Luca.

La vicenda, decisamente molto grave, ha avuto ampia risonanza polemica soprattutto per il silenzio di Luigi De Magistris. Il quale, presente sul luogo del convegno, non ha ritenuto di disapprovare le minacce di occupazione del palco lanciate dai manifestanti. Il suo è stato interpretato come un tacito lasciar fare. Interpretazione resa peraltro verosimile dalle parole, poi apparse profetiche, che proprio De Magistris aveva pronunciato nel suo intervento: “Una vera sinistra deve dialogare con i movimenti, dove c’è una militanza vera”.
Parole profetiche perché, manco a dirlo, nelle grida dei manifestanti contro De Luca, peraltro mai giunto alla Festa a causa del clima teso che s’era creato, l’accusa più ricorrente sarebbe stata che il Governatore non aveva voluto riceverli.

La polemica, dunque, è giustamente montata nei confronti di De Magistris. E bene ha fatto il direttore del Corriere del Mezzogiorno, Enzo d’Errico, a stigmatizzare – senza se e senza ma – il comportamento del sindaco di Napoli. Il quale, per tutta risposta, il giorno dopo, ancora più apertamente si è schierato con i manifestanti e contro De Luca.

Ora, al di là del fatto che De Magistris non è nuovo a comportamenti politicamente scorretti e irresponsabili, ciò che appare più grave è la sostanza delle accuse dei manifestanti. E, infatti, si contesta al Governatore un disinteresse verso il dramma della disoccupazione che è assolutamente infondato. A De Luca si può rimproverare il caratteraccio, che peraltro gli ha dato il Padreterno e dunque non possiamo certamente prendercela con l’Alto dei Cieli. Ma è falso e ingiusto addebitargli l’indifferenza verso il problema lavoro, che invece è il suo principale cruccio oltre che il massimo impegno sancito nel programma istituzionale e perseguito in maniera addirittura ossessiva.

Certo, De Luca non è aduso a fare il cerimoniere in snervanti riunioni finalizzate a se stesse. Se non ha voluto ricevere i manifestanti, come questi denunciano, possono esserci state mille ragioni, ma di sicuro non quella di evitarsi la noia di ascoltare gente che soffre. Risulta, peraltro, che il suo vice, Fulvio Bonavitacola, impegna per delega larga parte delle sue sedici ore di lavoro quotidiano ai problemi dei disoccupati, organizzati e non. Ma altro è ascoltare, farsi carico, studiare soluzioni, avviare iter, altro è fare miracoli. E qui ci risiamo con il Padreterno: ha fallito chiunque ci ha provato – a fare miracoli – dopo di lui.

Ecco, alla luce di queste verità essenziali, che in Regione si possono verificare prendendosi il solo disturbo di un approccio senza pregiudizi, l’atteggiamento demagogico di De Magistris appare ancora più irresponsabile. Ma lui, che è molto abile a “scassare” e fa fatica a costruire perfino con i Lego, nemmeno se ne avvede.