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Buongiorno

10.10.2018 - Buongiorno Irpinia

IIA e Polo Autobus: la strada non è in discesa, ma nemmeno più in salita

Comincia, se non la discesa, almeno la pianura del percorso che porta alla concreta realizzazione del Polo Autobus italiano attraverso la ristrutturazione produttiva e societaria di IIA con i due stabilimenti di Valle Ufita e Bologna?

La risposta, senza azzardi, è tendente al Sì dopo aver letto il comunicato stampa diramato ieri da IIA al termine dell’annunciata assemblea dei soci.
Appare utile la pubblicazione integrale della nota aziendale inviata agli organi di informazione. Eccola.

“Industria Italiana Autobus, in ossequio alle indicazioni del Ministero dello Sviluppo Economico, pervenute durante l’incontro tenutosi nella giornata di ieri, nonché in relazione alle comunicazioni ricevute a ridosso dell’Assemblea Straordinaria da parte di Invitalia Spa, Ferrovie dello Stato Italiane Spa e Leonardo Spa, ha responsabilmente preso atto delle stesse.
All’esito della valutazione della complessa situazione aziendale, dunque, gli Organi Societari, pur nella consapevolezza delle responsabilità che permangono in capo ad Amministratori e Sindaci, hanno ritenuto opportuno riconvocare l’Assemblea Straordinaria per il prossimo 9 novembre, consentendo in tal modo il perfezionamento dell’annunciata operazione di risanamento e rilancio di Industria Italiana Autobus.
Nelle prossime ore la Società convocherà ad un tavolo tecnico i soggetti che hanno manifestato la volontà di risolvere definitivamente la vertenza in corso, al fine di determinare con certezza modalità e cronoprogramma del loro annunciato intervento, onde arrivare alla data del 9 novembre con la soluzione già adottata”.

Fin qui il comunicato, volutamente redatto ad arte, a mio avviso, in un politichese sibillino da antologia. Senza nulla togliere, infatti, alla volontà di fondo della IIA di aderire alla sostanziale soluzione prospettata dal Mise (ristrutturazione societaria con maggioranza in mano pubblica), anche perché l’alternativa sarebbe il fallimento, la nota aziendale sottintende il tentativo degli attuali vertici di giocare al rialzo, più volgarmente di trarre il maggior profitto possibile da questa contingenza.

Il rischio è che eventuali atteggiamenti speculativi insostenibili possano far saltare il tavolo delle trattative. Non si dimentichi, infatti, che i Cinque Stelle hanno una loro etica politica molto rigorosa. Cosa che del resto non può non essere condivisa, specie alla luce dei disastri prodotti da certi lassismi dei precedenti governi. Anche, purtroppo, nel caso Industria Italiana Autobus.