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Buongiorno

20.02.2019 - Buongiorno Irpinia

Il Pronto Soccorso del "Moscati" e la demagogia che non aiuta

Poche sere fa si è verificata la seconda aggressione in due settimane nel Pronto Soccorso del "Moscati" di Avellino. Naturalmente l’incolpevole vittima è un operatore sanitario: un pugno al viso sferratogli da un paziente 78enne in evidente stato di esagitazione, per di più senza alcun giustificato motivo.

Manco a dirlo, si tratta di episodi assolutamente esecrabili. Non regge la spiegazione delle legittime incazzature di chi è costretto ad attendere ore e ore per ricevere le cure necessarie: nessuna colpa può essere additata a medici e infermieri impegnati in quella che a ragione può essere definita la "trincea" del campo di battaglia di tutte le strutture ospedaliere.

Ciò detto, sono rimasto sorpreso dalla dichiarazione della segretaria provinciale del Nursind, Romina Iannuzzi, riportata su "Il Mattino" di ieri. Testuale: "Chiediamo un intervento urgente della direzione generale del Moscati: non si può restare ancora a guardare".

I sindacalisti fanno il loro mestiere, ed è giusto che alzino la voce quando serve. A patto, però, che i rilievi vengano sollevati in modo appropriato e nei confronti di chi di dovere. Nel caso specifico, la segretaria del Nursind lo ha fatto nel modo e all’indirizzo sbagliati.
Il modo. Non si può sostenere a cuor così leggero che la direzione generale del Moscati se ne sia stata a guardare mentre al Pronto Soccorso accadevano le cose venute alla ribalta della cronaca.

Il direttore Percopo non ha bisogno di difensori d’ufficio, e francamente non mi troverei a mio agio in quelle vesti. La verità dei fatti impone, però, una difesa a prescindere. Anche perché soltanto attraverso la verità, senza esasperazioni demagogiche, si può affrontare il problema con l’obiettivo di risolverlo non limitandosi a "fare ammuina".

Ora, poiché le aggressioni nel Pronto Soccorso, al netto delle azioni di gente folle, sono quasi sempre causate dai tempi lunghi di attesa, che a loro volta sono indotti dalla grave carenza di personale, la verità è che il direttore generale e il direttore sanitario del Moscati hanno fatto tutto ciò che è nelle loro possibilità e competenze per portare l’organico a livelli adeguati. Solo di recente si è avuto un parziale sblocco del turnover e la priorità dei vertici dell’azienda ospedaliera è stata individuata proprio nelle esigenze del Pronto Soccorso.

L’indirizzo sbagliato dei rilievi critici del Nursind. Qualcuno può affermare che il blocco del turnover sia stato deciso, già oltre un decennio fa, dalla direzione generale del Moscati oppure dalla Regione Campania? Le cose stanno diversamente, come la signora Romina Iannuzzi ben sa.
Meglio farebbe il Nursind, allora, a sostenere le fondate rivendicazioni dei vertici dell’Azienda ospedaliera, che poi sono le medesime che il Governatore della Campania rilancia praticamente ogni giorno. Sbagliare bersaglio, ancorché in buona fede, sortisce soltanto l’effetto di fornire altri comodi alibi a chi lavora contro il Sud.

Il regionalismo differenziato che vogliono il Veneto, la Lombardia e l’Emilia e Romagna - per quanto riguarda la Sanità ed altri servizi primari, ad esempio - va proprio nel verso che porta il Mezzogiorno d’Italia nel baratro. Sono queste le battaglie serie da fare. Altro che "restare ancora a guardare", signora Iannuzzi!