24.09.2018 - Buongiorno Irpinia
Solleva qualche doveroso interrogativo un passaggio dell’intervista rilasciata ieri a Orticalab dall’Amministratore Unico dell’Alto Calore, Michelangelo Ciarcia.
Il tema è il piano di ristrutturazione della Società che potrà essere concretamente avviato dopo che i Consigli comunali avranno approvato, se lo approveranno, l’aumento di capitale da 25 milioni di euro.
Dopo aver riferito di essere soddisfatto per l’esito degli incontri avuti con i sindaci, Ciarcia dice: “I prossimi passaggi saranno politici. Finora i partiti si sono tenuti fuori dalla vicenda, nessuno se n’è interessato. Io ho già investito della questione il segretario del Pd, e ho intenzione di fare altrettanto con tutte le altre forze politiche, compreso il Movimento Cinque Stelle. La responsabilità delle attuali condizioni dell’Alto Calore, non dimentichiamolo, è anche politica”.
Ora, Signore e Signori, è vero che in questa benedetta provincia irpina i personaggi e i personaggetti del palcoscenico politico ci hanno abituati a qualsiasi manifestazione di impudenza. Bisogna convenire, però, che Michelangelo Ciarcia va oltre ogni limite della nostra immaginazione. E spieghiamo perché.
Le questioni sono essenzialmente due.
La prima. L’attuale Amministratore Unico dell’Alto Calore circa quattro mesi si è candidato alla segreteria provinciale del Partito Democratico. Si sa come sono andate le cose. La parte del Pd che lo sosteneva non ha partecipato al congresso ritenuto “truccato” per l’ammissione di un rilevantissimo numero di tessere false. E Ciarcia in prima persona ha firmato un ricorso, addirittura alla magistratura ordinaria, e tuttora pendente, contro l’intera procedura congressuale, quindi contro la legittimità della elezione del segretario Pd in carica, Giuseppe Di Guglielmo.
Adesso si apprende che Ciarcia – e lo dice egli stesso – ha “già investito il segretario Pd della questione Alto Calore. Cioè: io non ti riconosco quale massimo rappresentante del Partito Democratico irpino epperò ti riconosco tant’è vero che ti investo della questione Alto Calore.
Questa roba, cari elettori, in qualsiasi altro luogo del mondo sarebbe accompagnata da fischi e pernacchie. Da noi poco ci manca che ai tipi come Ciarcia facciano l’applauso.
La seconda questione. Il Nostro chiede la collaborazione dei partiti, e li invita maliziosamente a “non dimenticare” che “è anche responsabilità della politica se l’Alto Calore si trova nelle attuali condizioni”.
Qui chi dimostra di avere memoria cortissima, o finge di averla, è proprio Ciarcia. La responsabilità dell’Alto Calore gestito con schifosissimi metodi clientelari e spolpato fino al midollo non è “anche” della politica: è “esclusivamente della politica”. Guarda caso, la medesima politica che per anni lo ha nominato revisore dei conti “anche” (e qui l’anche c’azzecca tutto) dell’Alto Calore, e che recentemente gli ha conferito l’incarico di Amministratore Unico, ancora e sempre della Società “ridotta nelle condizioni in cui si trova”.
Ma di che parliamo?!