menu

Buongiorno

27.08.2018 - Buongiorno Irpinia

L’appello: “Non interrompete la Festa del Carro di Mirabella”

Devo ricordare in premessa, per chi non ne fosse a conoscenza, che sono cittadino di Mirabella Eclano. Preciso: non cittadino onorario. Mi onoro di essere nato nella casa paterna che sorge a 100 metri dalle vestigia di Aeclanum, di essere cresciuto sui marciapiedi che costeggiano la via Nazionale della frazione Passo, di avere qui i miei amici di infanzia, i miei affetti, i miei ricordi, a cominciare da quello che una vota era lo “Chalet La Verde Irpinia”, fondato da mio padre Antonio (era una Bella Persona!) assieme alla “Clinica Villa Maria”, e che ora si continua a chiamare Chalet, ma senza “La Verde Irpinia, è stato spostato d’una cinquantina di passi più in là ed è gestito – scusate l’eccesso di aggettivi possessivi – dal mio amico di ieri e di oggi che da sempre, chissà perché, chiamiamo per cognome, Minichiello, e mai per nome, cioè Carmine.

Dunque, questa lunga digressione personale per dire che non capirei, e nel caso non perdonerei a nessuno, le ragioni per cui – come si mormora – quest’anno potrebbe saltare la “Grande Tirata” del Carro, che per i mirabellani è una delle poche cose serie rimaste in vita dopo la “morte” delle diverse, nobilissime tradizioni che un tempo facevano di questo paese la “capitale” del commercio e della cultura delle Valli dell’Ufita e del Calore e di larga parte dell’Alta Irpinia.

Sento dire che la Festa del Carro potrebbe essere sospesa a causa del commissariamento dell’Amministrazione comunale. E mi chiedo quale barbarie giuridica – se quelle voci fossero fondate – possa mai impedire il rinnovo di una tradizione secolare che è nel Dna degli eclanesi.

Mi chiedo se sia civile, prima ancora che possibile, che lo scioglimento del Consiglio comunale, evento banalissimo rispetto al “valore” della tradizione religiosa e culturale del Carro, possa determinare l’annullamento – quest’anno – di un evento che è simbolo stesso della comunità di Mirabella.

Sento dire che il commissario prefettizio, la dottoressa Elvira Nuzzolo, persona di squisita sensibilità istituzionale e sociale, non ha alcuna difficoltà a garantire la continuità amministrativa dell’evento ma che, giustamente, attende che gli addetti ai lavori, ciascuno per le competenze acquisite, rivolgano la rituale richiesta di autorizzazione.

Ma sento anche dire che il clima avvelenato della crisi comunale stia ispirando retropensieri e atteggiamenti non proprio responsabili in chi vorrebbe maldestramente utilizzare la Festa del Carro per consumare meschine vendette personali. Non ci credo: non può essere così.

Il mio appello agli addetti ai lavori è di considerare l’assoluta priorità del mantenimento della tradizione rispetto ad ogni altra motivazione contingente legittima o meno che sia.

Il mio appello alla dottoressa Nuzzolo è di utilizzare l’immensa ricchezza di buon senso ed esperienza di cui dispone per riannodare i fili delle ragioni di tutti e fare in modo che la tradizione non si interrompa.

La contabilità dei torti e delle beghe politiche può essere rinviata allo scontro elettorale prossimo venturo. La Grande Tirata del Carro non può e non deve subire sospensioni: sarebbe la sconfitta di una intera comunità, della sua storia, della sua civiltà.