menu

Buongiorno

31.07.2017 - Buongiorno Irpinia

Ma si può chiedere a De Luca di finire in galera per la IIA?

Buongiorno, Irpinia.
Lo sto scrivendo da tempo, a malincuore, ma sapendo di cogliere, purtroppo, il profilo ineludibile della realtà: fino a quando l’Industria Italiana Autobus di Stefano del Rosso continuerà a puntare le sue strategie aziendali sulle gare “di favore”, commesse importanti non ne arriveranno e lo stabilimento di Valle Ufita vedrà allontanarsi sempre di più l’orizzonte della stabilità produttiva e occupazionale.

Da mesi Del Rosso sta insistendo sul tasto delle premialità che vorrebbe venissero inserite nelle gare per favorire le aziende che producono autobus sul territorio nazionale. Da mesi gli stanno facendo osservare, come mi ero permesso di sostenere molto tempo addietro, che ciò non è possibile: ci sono leggi, nazionali ed europee, da rispettare; ci sono vincoli di legalità che non possono essere elusi con la sola forza del desiderio, né con le ragioni del bisogno, né tanto meno con l’irrazionalità del sentimento campanilistico.

A tutti noi irpini, nessuno escluso eccetto i masochisti irrecuperabili, farebbe un piacere immenso, ad esempio, se la Regione Campania assegnasse addirittura senza gara alla IIA i 305 autobus che ha deliberato di acquistare. Ma non è possibile. Serve una gara. E le gare devono seguire le procedure previste dal codice degli appalti, che a sua volta non può derogare dall’impianto legislativo nazionale e della Ue.

Il Governatore della Campania, Vincenzo De Luca, che pure si è mostrato disponibilissimo nei confronti dell’azienda di Valle Ufita, ieri l’altro ad Avellino, di fronte alle reiterate richieste di cose impossibili, si è visto costretto a liquidare gli interlocutori con una battuta forte: “Non mi si può proporre di andare in galera per Industria Italiana Autobus. Penso che ognuno di noi abbia diritto ad una vita serena”.
De Luca ha aggiunto di non poter “che sperare l’azienda di Valle Ufita faccia un’offerta competitiva”, ma con grande onestà intellettuale ed istituzionale ha messo il punto qui. Proprio perché – come dargli torto! – nessuno può chiedergli di scegliere di finire in galera impostando gare con modalità e criteri che la legge non consente.

Si eviti, allora, di discutere del nulla assoluto e si avverta, piuttosto, il dovere di affrontare il caso IIA con la responsabilità e la serietà necessarie. E l’iniziativa non può essere che del sindacato. Il titolare della IIA, Stefano Del Rosso, è persona affabile e piena di buona volontà. Ma non è un industriale. Non lo è mai stato. Dalla Fiat a Del Rosso. Ma quando vogliamo prendere consapevolezza del grande bluff “Valle Ufita” consumato dal Governo con l’attuale Ministro e Sottosegretario dell’epoca De Vincenti?