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Buongiorno

18.05.2018 - Buongiorno Irpinia

Ora nel Pd irpino si scornano senza “scuorno”

Buongiorno, Irpinia.
Nei giorni scorsi, le varie “anime” del Pd hanno sfidato il fuoco eterno dell’Inferno gareggiando a chi dicesse meglio la bugia sul partito unito e compatto per le elezioni amministrative del capoluogo.

Dai toni epici di Enzo De Luca detto “Enze” (“Il Pd non è stato mai unito come in questa ora della responsabilità”) a quelli più prudenti di Rosetta D’Amelio (“Tutti responsabilmente a sostegno del candidato Pizza”), le ostentazioni di pace si sono sprecate.

Poi, martedì scorso, è stata diffusa la notizia della presentazione del ricorso alla magistratura ordinaria con la richiesta di annullamento del congresso per gravi irregolarità, e apriti cielo: non è stato possibile nascondere la verità e, com’era prevedibile, è ripresa la guerra tra le due fazioni del partito: quella formata dall’alleanza D’Amelio-Iannace-Festa-D’Agostino-Paris-Santaniello, riconducibile al Governatore De Luca e che ha eletto Giuseppe Di Guglielmo segretario provinciale con solo un terzo degli aventi diritti al voto; e l’altra, sull’asse De Caro-Famiglietti-De Luca (l’irpino), che aveva candidato alla segreteria Michelangelo Ciarcia e che, denunciando brogli e abusi, non ha partecipato per protesta ai congressi di circolo e, dunque, all’assemblea conclusiva dell’iter congressuale.

Ora, senza entrare nel merito delle ragioni e dei torti, fa specie questo gioco all’inganno (degli elettori) che sia l’uno che l’altro schieramento del Pd hanno continuato a fare per giorni e settimane, forse illudendosi che tutto potesse restare sotto silenzio. La verità è che quel congresso non bisognava farlo perché tutti sapevano che era un congresso falso. Ed era falso perché troppe tessere erano e sono false, e perché dal Nazareno in tutti i modi fanno cercato di coprire il falso.

Avessero riconosciuto l’errore per tempo, oggi le “anime” del Pd irpino non starebbero a cantarsele di tutti i colori. Soprattutto, potrebbero pensare un poco in più ai problemi dell’Irpinia senza sprecare energie in battibecchi da pollaio.