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Buongiorno

28.01.2019 - Buongiorno Irpinia

Ragioni e torti dei dissidenti 5 Stelle avellinesi

Il dissenso in politica deve essere sempre consentito e garantito. Ci mancherebbe. Non mi ha mai persuaso che stia dalla parte della ragione, però, chi per dissenso lascia il suo partito e comincia a fare la guerra, che santa non è, proprio contro quel partito. Questo atteggiamento è cosa diversa dal dissenso: si chiama personalismo. E i personalismi non fanno bene alla politica, non l’aiutano.

Veniano al caso pratico esploso proprio in questi giorni. C’è un gruppo di dissidenti all’interno del Movimento 5 Stelle di Avellino. Non discuto i motivi che hanno portato questi pentastellati delusi a puntare l’indice contro l’ex sindaco Vincenzo Ciampi, definito “telecomandato” (e si può capire da chi), e addirittura a parlare di Giglio Magico grillino che il Sottosegretario Carlo Sibilia si sarebbe fatto sbocciare in grembo. Se si arriva ad avvicinare il gruppo dirigente locale dei 5 Stelle all’icona più spregiativa dell’ex Pd di Matteo Renzi, vuol dire che il veleno è arrivato agli occhi e il discorso andrebbe chiuso qui.

Ma mettiamo che si tratti soltanto di una battuta dettata dalla rabbia per una serie di sconcezze subite. Una per tutte, che poi è quella principale: essere stati messi da parte da Ciampi quando questi era ancora sindaco, probabilmente perché così aveva “telecomandato” Carlo Sibilia.

Bene: se è così che stanno le cose, il dissenso è più che giustificato. Ma si legittima restando nel Movimento, come saggiamente suggerisce Tiziana Guidi, militante storica e anch’ella dissidente per ragioni più che fondate.

La strada intrapresa, ossia il veleggiamento verso questa morbosa forma di civismo avellinese tanto di moda, non potrebbe che essere interpretata alla stregua del peggior personalismo. Ed è una strada che porta a sbattere.

Le battaglie, insomma, si fanno nei partiti, se si tratta di partiti che garantiscono la democrazia interna. I dissidenti ritengono che nel Movimento non ci sia questa condizione di agibilità politica? Allora il discorso cambia radicalmente. E non di certo nei termini impostati dai protagonisti della vicenda.