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Buongiorno

30.05.2018 - Buongiorno Campania

Rimpasto in Regione. Se De Luca facesse anche un po’ di autocritica...

La notizia è che il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha proceduto al rimpasto della Giunta nominando quattro nuovi assessori. Nomi di “grande competenza e prestigio”, come si legge nel comunicato del Governatore, a cominciare dall’ex Procuratore Antimafia, Franco Roberti, cui viene assegnata la delega alle Politiche per la Sicurezza. Gli altri tre sono Bruno Discepolo (Urbanistica), Ettore Cinque (Bilancio) e l’irpino Gerardo Capozza (Attività Produttive).

Si tratta, senza dubbio, di ottime scelte: professionisti di sicura esperienza che nelle intenzioni di De Luca devono contribuire a dare la spinta definitiva al governo regionale per il raggiungimento di una quota soddisfacente degli obiettivi programmatici promessi agli elettori della Campania.

Dopo gli Stati Generali della Sanità e dei Trasporti, svoltisi nei giorni scorsi, De Luca ha annunciato che tra due settimane sarà presentato il Piano per il Lavoro, “una proposta chiave diretta ai giovani disoccupati della nostra regione”.

Iniziative analoghe sono state programmate “nel campo della Cultura, della Scuola, delle Politiche Sociali, dell’Ambiente, dell’Agricoltura, dei Fondi europei”, per rendere conto – è ancora la dichiarazione di De Luca – “delle cose realizzate, dei fatti concreti, in una realtà nella quale ci si perde spesso in demagogia, inconcludenza e disastri finanziari”.

Insomma, dopo una lunga fase contrassegnata da polemiche esasperate anche dal “caratterino” del Governatore, De Luca sembra concentrarsi su ciò che gli è più congeniale: la politica del fare. Non rinuncia all’enfasi degli annunci, ma questo è un peccatuccio veniale, però dimostra grande visione strategica e concretezza sugli obiettivi che vuole raggiungere.

Chiaramente, un ruolo psicologico importante lo gioca la volontà di ricandidarsi per il prossimo mandato: mancano due anni, che in politica possono essere una eternità se fai cose buone e percepite dalla gente, oppure due soli attimi se sbagli nell’essenziale. Alcune scelte fatte da De Luca nel suo ormai quasi triennio a Palazzo Santa Lucia sono discutibili: dall’indulgenza al familismo a certe accondiscendenze verso alleati non proprio raccomandabili, dalla sproporzionata presenza di salernitani nei posti di comando a qualche tolleranza di troppo nei confronti dei vecchi poteri del clientelismo, la sua popolarità ha decisamente perso punti rispetto alla carica iniziale.
I prossimi due anni rappresentano, in qualche misura, la sua seconda ed ultima chance per recuperare le dispersioni di energia e di simpatia che molti osservatori non inclini al “servo encomio”, ma nemmeno vocati al “codardo oltraggio”, gli hanno fatto civilmente notare, a cominciare (lo dico con sincera modestia) dal sottoscritto.

Forse la sterzata del rimpasto, senza nulla togliere alla rispettabilità ed al lavoro svolto dagli assessori uscenti, può davvero rappresentare per De Luca l’occasione d’una severa autocritica degli errori (in buona fede) commessi.