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Buongiorno

22.05.2018 - Buongiorno Irpinia

Scrutatori avellinesi col vento in… Poppa

Le cose stanno nel modo che segue. La norma nazionale demanda ad una commissione consiliare la nomina degli scrutatori per le elezioni amministrative.
Tuttavia i Consigli comunali possono deliberare che gli scrutatori vengano scelti per sorteggio. La condizione imposta, però, è che tutti i membri della commissione siano d’accordo. Basta che sia di diverso avviso anche un solo componente e addio sorteggio: maggioranza e minoranza si dividono in quote proporzionali le nomine attingendo all’apposita graduatoria.

Il Consiglio comunale di Avellino, come avrete appreso dalle cronache, aveva deliberato all’unanimità il metodo del sorteggio. Ma ieri, durante i lavori della commissione, uno dei suoi membri, il consigliere Nicola Poppa – quello eternamente in bilico tra “scelte di convenienza e convenienza delle scelte” – ha detto no al sorteggio provocando l’ira di tutti gli altri membri della commissione, l’abbandono della seduta da parte del sindaco più incavolato che mai, e la trasmissione del verbale al Prefetto per le determinazioni di competenza.

L’aspetto paradossale della impuntatura di Poppa è nelle motivazioni che egli ne ha dato. Ha detto, in buona sostanza, che con la nomina diretta degli scrutatori è possibile dare un po’ di soldi ai cittadini meno abbienti, evitando che i compensi vadano a chi non ha bisogno. In qualche senso è un po’ come togliere a chi qualcosa già ce l’ha per darla a chi non ha niente.

Non si può non convenire che fa una certa tenerezza Nicola Poppa nei panni di novello Robin Hood elettorale. Ma potrebbe giurare sulla propria testa che egli dà (la nomina di scrutatore) senza chiedere in cambio ai suoi “poveri clienti” il voto di preferenza, visto che anche stavolta, ancora e sempre, è candidato al Consiglio comunale?

Diciamolo pure: più che induzione al voto di scambio questa roba è induzione all’elemosina. Altro che Robin Hood de noantri!