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Buongiorno

23.01.2018 - Buongiorno Italia

Scuola e Famiglia: a chi spetta educare i ragazzi

Buongiorno, Italia.
Nella rubrica delle lettere al direttore del Corriere della Sera, edizione di ieri, ce n’era una che ho trovato particolarmente interessante, sia per il tema – sempre attuale – che propone (a chi tocca l’educazione dei ragazzi: ai genitori o alla scuola?), sia per la risposta di Luciano Fontana.

L’autore della lettera lamenta il seguente episodio. Un ragazzo insulta un ultraottantenne, che reagisce con parole di rimprovero. Arriva il padre del giovane, e l’anziano gli parla del comportamento molto diseducato tenuto dal figlio. Al che il genitore replica che dovrebbe essere la scuola ad occuparsi dell’educazione del figlio, perché lui e la moglie lavorano e non hanno tempo per educarlo.

Il direttore del "Corriere" risponde alla lettera ricordando che è atteggiamento molto ricorrente dei genitori giustificare la cattiva educazione dei figli con motivazioni singolari. Il più delle volte lo fanno proprio
a scuola trasformandosi in avvocati difensori dei figli contro i professori severi. " Quando va bene – riflette Fontana – si limitano a contestare i docenti, quando va male passano perfino alle mani".

La conclusione del giornalista è netta: "Mi sembra che non ci sia impegno sul lavoro che possa giustificare questa fuga dalla responsabilità educativa che la scuola non potrà mai compensare completamente".
Credo non ci sia niente da aggiungere al commento pieno zeppo di saggezza, di buon senso e di verità del direttore Fontana.

Mi chiedo, piuttosto, perché nemmeno in quella che è stata battezzata, con evidente abuso di giudizio, la "Buona Scuola", non ci sia traccia di posizione critica rispetto al confuso confine tra i ruoli dell’istituzione scolastica e delle famiglie nel delicato e complesso compito di educazione dei ragazzi.
Non sarebbe tempo di sollevare il problema nelle sedi competenti?