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Buongiorno

27.05.2018 - Buongiorno Italia

Se questo è, Viva Salvini e Viva Di Maio

Buongiorno, Italia.
La premessa è d’obbligo. Non darei mai il mio voto alla Lega, per come è oggi e nemmeno se si ripresentasse alle politiche senza “Nord” nel simbolo. Il motivo è semplice: sono meridionale e la Lega, tatticismi a parte, è nata per rappresentare gli interessi dei settentrionali e tutto lascia indovinare che questa continuerà ad essere la sua naturale missione per il futuro.

Tuttavia, non credo affatto che Matteo Salvini, come viene dipinto, sia un pericolo per la democrazia, un diavolo – a giorni alterni – della destra o della sinistra populiste soltanto perché parla con la francese Le Pen o con il russo Putin. Già questa contemporanea catalogazione in due estremi opposti evidenzia senza ombra di dubbio quanto strumentali siano le polemiche antiche e di queste ore contro di lui. Ma è la storia personale e politica di Salvini il testimone più attendibile delle sue convinzioni genuinamente democratiche.

La mia modesta opinione è che il leader della Lega sia un politico di notevole spessore, corretto, coerente e di specchiata onestà intellettuale. Certo, avrei preferito che fosse a capo di un partito nazionale di nome e di fatto e non “sostanzialmente” macroregionale. Ma in politica mai dire mai: oggi è così, domani si vedrà.

Sono anche dell’avviso che Matteo Salvini non sia affatto anti-europeista come viene oggi quasi criminalizzato da diversi versanti politici, il Partito Democratico innanzitutto. Dire che l’Europa così com’è non va, non significa essere “anti”. Più pragmaticamente vuol dire che va corretta, migliorata: sia nei trattati che nel suo spirito politico alquanto carente se non proprio assente. E non si può affermare che la prova del nove di Salvini anti-europeista sia fornita dal fatto ch’egli voglia, ma a questo punto “avrebbe voluto”, il professor Savona al ministero dell’Economia. Savona è una eccellenza mondiale nel suo campo, e il fatto che sia molto critico nei confronti di “questa” Europa non significa – rieccoci – che sia anti-europeista. Più saggiamente, ancora qui, significa volere un’Europa che non stia bene soltanto a Germania e Francia ma – con il permesso dei tedeschi e dei francesi – anche all’Italia e agli altri Paesi dell’Unione ridotti alla fame da certi egoismi – quelli, sì, nazionalistici – altrui.

La cosa che più fa male è che non politici italiani che avrebbero tanto da farsi perdonare, per aver consentito a Germania e Francia di trattare il nostro Paese a stracci in faccia, oggi pur di colpire Salvini, ovvero pur di impedire un governo M5S-Lega, fanno perfino gli applausi a certi giornali tedeschi che ci definiscono un popolo di “parassiti”, di “scrocconi senza orgoglio”, di “mendicanti” e robaccia del genere.

Se è così che stanno le cose, e stanno proprio così, mi piace dire: Viva Salvini, Viva la Lega, Viva Di Maio, Viva il M5S. Il resto della politica italiana, da Berlusconi a Renzi, d’altronde, lo abbiamo già visto abbondantemente all’opera. E si vede come siamo conciati: qui tra le nostre mura e in Europa.