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Buongiorno

29.02.2020 - Buongiorno Irpinia

Claudio Petrozzelli: “Ecco perché le Sardine dicono no a De Luca”

In merito alla siringa di Mila Martinetti del 28-02-2020, apparsa sotto il titolo "La Sardina-Messia Claudio Petrozzelli", volentieri cediamo lo spazio del Buongiorno di oggi al post del suddetto. L’argomento sarà oggetto della puntata di domani di “Attenti a quei 2”, con la doverosa replica di Mila Martinetti.

"Ho appreso di esser stato citato nella gloriosa "Siringa di Mila Martinetti" a cura di Franco Genzale.

"Cosa dire", non credevo di meritarmi tali illustri attenzioni e sono grato al direttore. Poteva andarmi peggio, poteva usare i toni esasperati dell’ultima campagna elettorale avellinese ed invece sono stato solo schernito con leggerezza. Poco male.

Ora però, direttore, mi permetta di replicare.

Premetto che nessuno ha preteso di essere il Messia né di indicare la strada. Due giorni fa sono stato intervistato in qualità di Referente delle Sardine d’Irpinia e come lei ben sa, sia come movimento nazionale che come 6000 Sardine Campania, la nostra linea sulle regionali è abbastanza chiara.

Quello che noi tutti auspichiamo, un po’ sulla falsariga dell’Emilia Romagna, è un contenitore che possa essere utile ad arginare le destre. I fallimenti e le divisioni prodotti dai politici eterni, dagli analisti e dai commentatori sono sotto gli occhi di tutti.
Solo chi è incapace di produrre riflessioni, azioni ed iniziative politiche è sempre alla ricerca di un Messia, di un individuo che imponga la linea.

Caro direttore, capisco di essere giovane, capisco che si vuole in tutti i modi screditare questo movimento facendolo passare per un coacervo di persone sprovvedute che la sparano grossa ma le posso assicurare che le sardine nascono per influenzare in maniera positiva la politica.
Quindi ci lasci (plurale maiestatis) fare politica, ci lasci anche sbagliare, ma non rinunceremmo alla possibilità di avere uno spazio dopo che per anni è stato occupato dai soliti volti noti che hanno creato un deserto nella nostra Provincia. Anche per questo motivo, nelle assemblee di Cassano Irpino, Montefredane ed Ariano Irpino abbiamo cercato di trovare idee e proposte su 3 temi molto importanti per il futuro della nostra provincia: spopolamento, crisi industriale e problematica ambientale ed abbiamo riscoperto una nuova voglia di partecipazione, vocabolo troppo spesso dimenticato, purtroppo, da chi negli ultimi anni ha monopolizzato la scena politica nazionale, regionale e provinciale.

Capisco che lei sia uno strenuo difensore del governatore De Luca ma non serve una laurea in Scienze Politiche per cercare di analizzare la situazione nella nostra regione:
De Luca da solo perde. Il PD se va da solo perde.
Non lo dice Claudio Petrozzelli, lo dicono anche i sondaggi e le stesse discussioni interne al PD; lei che conosce meglio quegli ambienti dovrebbe saperlo meglio di me.

Concludo con una riflessione personale. Il problema non è tanto il toto nome De Luca sì - De Luca no, il punto è unire il fronte progressista su una proposta e su una visione d’insieme sul futuro della Regione Campania, d’altronde l’incontro di ieri tra Zingaretti e De Magistris va proprio in questa direzione.
Per farlo, a mio avviso, è inevitabile fare un passaggio che metta in discussione l’attuale classe dirigente, a cominciare proprio dal governatore De Luca.
Solo restituendo una rappresentanza seria, credibile ed unitaria gli elettori potranno tornare ad identificarsi in un progetto politico che miri a guidare la Regione Campania nei prossimi 5 anni.

È vero, lo ha detto lei poco più di una settima fa con un editoriale su Orticalab: non sta a noi decidere il candidato del centrosinistra, non ne abbiamo il titolo. Possiamo però legittimamente auspicare la creazione di una coalizione ampia, come quella che ha visto uscire vittorioso il governatore uscente dell’Emilia Romagna?
Certo, non dovesse esserci una soluzione, proprio perché il modello Sardine non può essere sovrapposto tout court su ogni territorio, con l’umiltà che ci ha contraddistino in questi mesi, lasceremo l’assoluta libertà di scegliere a chi ci ha supportato, consci che però una coalizione di centrodestra a trazione leghista difficilmente si potrà battere presentandosi divisi. L’esperimento Ruotolo, al netto della scarsa partecipazione che aprirebbe però altre discussioni, dovrebbe rendere meno miope chi, come lei, è deciso a non indietreggiare sulla propria posizione. Lì si, pensando di prendere le sembianze terrene del Padreterno."