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Buongiorno

28.06.2018 - Buongiorno Irpinia

Un motivato (e critico) sostegno ai 74 lavoratori Cgs dell’Asi di Avellino

Il segretario generale della Fismic irpina, Giuseppe Zaolino, non è mai stato nell’elenco dei sindacalisti presso cui, come si dice, comprerei un’auto usata. Epperò ciò non mi impedisce di sottoscrivere idealmente la sua battaglia a sostegno dei lavoratori Cgs, la società dell’Asi che gestisce – anzi, ormai gestiva – i servizi delle aree industriali della provincia di Avellino.

Il problema – più correttamente diremmo “il dramma” – dei 74 lavoratori del Cgs è noto: la società è stata messa in liquidazione e quei dipendenti sono finiti sul lastrico. Altrettanto nota, da ieri, è l’iniziativa – appunto – della Fismic guidata da Zaolino: una denuncia alla Procura della Repubblica per presunta “truffa e appropriazione indebita” da parte di Cgs e Asi a danno dei lavoratori dipendenti.

Ancora per ieri è stato annunciato il conferimento del mandato all’avvocato Rizzo per sostenere le ragioni dei lavoratori in sede penale, mentre per domani è stata organizzata una manifestazione di protesta davanti alla Prefettura.

Sottoscrivo idealmente l’iniziativa di Zaolino perché, al di là delle disastrose condizioni di bilancio che hanno portato al fallimento del Cgs, il sindacalista dice una verità inoppugnabile: l’epilogo drammatico di questa vicenda è stato segnato dalle “scelte sbagliate e dalle clientele politiche degli ultimi 20 anni” di gestione della società. E non è affatto giusto – egli aggiunge – che tutto ciò debba essere pagato dai lavoratori.

Correggerei, se Zaolino me lo consente, il numero degli anni. In effetti sono molto più di 20. Le strategie di gestione del Cgs furono sbagliate “ab origine”. E il metodo clientelare di assunzione dei lavoratori era esso stesso connaturato alla nascita della società. Aggiungerei che l’organico Cgs è stato sempre pensato – oggi esageriamo con il latino – “ad abundantiam”: le clientele spicciole non sono mai rientrate nello stile del Sistema politico irpino. Qui le cose o si fanno alla grande o non si fanno proprio.

Mi sentirei di aggiungere anche un’altra considerazione, peraltro a tutti nota, salvo che – evidentemente – al sindacato. Non solo l’organico Cgs è stato sempre oggettivamente superiore al fabbisogno, per quanto non di rado – almeno fino al recente passato - alcuni dipendenti sono stati addirittura utilizzati per mansioni extra-aziendali assolutamente estranee alla missione della società di servizi.

Di più: non è letteralmente immorale che 74 lavoratori del Cgs finiscano sul lastrico mentre una altra partecipata dell’Asi – la Solofra Service - continui a distribuire salari e prebende agli amici e agli amici – meglio si direbbe alle “amiche” – degli amici?

Ultima osservazione della lista, ma non ultima per importanza: qualcuno ha messo mai seriamente il naso nei bilanci Asi per vedere, capire, dedurre?

Avanti, dunque, Zaolino! Ma senza sconti e senza miopie. Questa è una battaglia che val la pena combattere e che, con ogni probabilità, porterà a scoprire altarini mai indagati fino in fondo, e chissà perché.