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Politica&Dintorni

26.05.2022

Il Caso Grottaminarda e lo “scoop” del dottor Marcantonio Spera

- di FRANCO GENZALE -

Scusate il ritardo, amici lettori. Scusatemi soprattutto voi lettori di Grottaminarda che, forse, siete maggiormente interessati al tema di oggi.
Dunque, le cose stanno così. Per aver scritto alcune ragionate riflessioni sulle elezioni amministrative del 12 giugno prossimo, prendendo ad esempio il Comune di Grottaminarda, uno dei due candidati alla carica di sindaco, il dottor Marcantonio Spera, ha tentato maldestramente di “sputtanarmi”. Ha fatto circolare e messo a confronto, nella fogna social, la riflessione apparsa sul Blog francogenzale.it martedì ed un altro mio commento pubblicato su Orticalab nell’ottobre del 2018. Distanza di circa quattro anni tra uno scritto e l’altro e, dunque, contesti completamente diversi. Il tutto per firmare, da parte del dottor Spera, una chiosa dal seguente, letterale tenore: “Scripta manent: dopo aver letto queste parole, comparandole con l’articolo di oggi, voi cittadini cosa ne pensate? È possibile affermare nero su bianco cose così discordanti? Noi siamo dalla parte della coerenza, di chi critica con intelligenza e per migliorare”.

Ora, cari lettori, devo chiedervi la pazienza e lo sforzo di leggere ciò che ho scritto nel 2018, a proposito dell’uomo e dell’industriale Pino Bruno, e ciò che ho scritto martedì “esclusivamente” dell’industriale Pino Bruno e non anche dell’uomo, per di più in situazioni ambientali e politiche profondamente differenti

Ecco i due link: leggeteli, dopo di che troverete un “commentino” finale, come si conviene di fronte ad un gravissimo tentativo che è insieme di censura e, ripeto, di “sputtanamento” del mio profilo professionale.

https://www.orticalab.it/Se-Pino-Bruno-deve-pensare-a-vendere-i

https://www.francogenzale.it/Le-comunali-irpine-e-i-poteri-forti-l-esempio-Grottaminarda?

Ora il commento.
1) Un dettaglio non proprio marginale. Nella versione che ha fatto circolare nella fogna social, il dottor Spera ha distrattamente “mutilato” (che non è roba da poco per chi di mestiere fa l’ortopedico) il mio scritto dell’ottobre 2018. Deve aver anche ritenuto, magari per input di qualche operatore prezzolato dell’informazione giornalistica, di aver firmato in qualche senso uno “scoop”: rendere cioè pubblico un “pezzo” di quattro anni fa del quale io avessi perso traccia e memoria fino a scrivere ciò che ho scritto martedì. Quel “pezzo”, egregio dottor Spena, è riportato a pagina 253 del secondo dei due volumi che stanno da quindici giorni stampando e che contengono tutti i miei commenti scritti per Orticalab dal 2016 al 2020 (1.370 pagine). Tutto trasparente e pubblico, niente da nascondere.
2) Sul Signor Pino Bruno “Industriale” non ho mai cambiato opinione. Lo consideravo e lo considero un imprenditore di grandissimo spessore del quale l’Irpinia dovrebbe andare orgogliosa, a maggior ragione Grottaminarda. Né ho cambiato opinione sull’uomo rispetto al 2018. Altro che cose discordanti.
3) Il dottor Spera parla di coerenza e di “critica con intelligenza”. Tralascio l’intelligenza. Anzi, più che tralasciare, la lascio interamente al candidato sindaco: ne ha bisogno, specie se sarà eletto alla massima carica cittadina.
Ma non posso transigere sulla ostentata “coerenza”.
Lei, dottor Spera, è politicamente nato nell’ex gruppo civico grottese del “Gallo” guidato da Giovanni Ianniciello. In quel gruppo, che metaforicamente e per comodità potremmo chiamare “Pollaio democratico”, lei è stato covato e protetto per anni come un “pulcino” proprio da Ianniciello. Di quel “sistema” lei ha fatto parte per anni. Lo ha condiviso. Nel bene e nel male, se c’è stato male, lei ha vestito i panni del complice.
Poi accade, dopo anni, e solo recentemente, che lei – dottor Spera – scopra che quel sistema era solo male, tutto male, nient’altro che male: un cancro da estirpare, un Pollaio non democratico ma assolutista. E butta a mare il sindaco Cobino.
Se abbia fatto bene o male, al sottoscritto interessa niente. È roba del Pollaio. L’unica certezza è che non si può parlare di coerenza. Chi parla di coerenza, altro non fa che imitare il proverbiale canto – qui c’azzecca! – del Gallo sulla monezza.
Cari saluti.